Carlo Secchi: "Internet: non si può essere pessimisti"
Come di consueto a fare gli onori di casa è il Magnifico Rettore Carlo Secchi. Nel suo intervento di apertura introduce il tema principale della conferenza:" Internet: quali sentieri tra sviluppo e scetticismo?".
Secchi sostiene che non si può essere pessimisti, certo ci sono stati dei problemi, ammette: molte dot.com sono fallite, i profitti delle aziende che operano nei settori dell'information and communication technology sono diminuiti, così come lo sono le vendite, inoltre ci troviamo in una congiuntura economica poco favorevole.
Malgrado tutto ciò c'è ottimismo. Terminata l'euforia a cui ha fatto seguito lo scoppio della bolla speculativa accompagnata da un sentimento di disillusione nei confronti della New Economy, ora c'è la consapevolezza di essere giunti ad una nuova fase.
Quella che il professor Enrico Valdani (direttore dell'I-lab) chiama fase del chiarimento: "il ruolo di Internet", dice Valdani, "sarà sempre più complementare piuttosto che antagonista alla gestione della catena del valore delle imprese: l'economia digitale è ancora viva e attiva e le potenzialità di Internet sono ancora tutte da scoprire".
I risultati delle ricerche dell'I-lab forniscono un quadro abbastanza rassicurante: l'Italia sta colmando il gap tecnologico che la separa dagli altri Paesi industrializzati; piacevoli sorprese arrivano dalla pubblica amministrazione, che ha tratto notevoli benefici dai cambiamenti introdotti da Internet; infine, da non sottovalutare, il fatto che il numero di utenti, che si collegano alla Rete almeno una volta a settimana, è aumentato del 46% rispetto allo scorso anno.
Navigare su Internet diventa quindi sempre più una vera e propria abitudine per gli italiani.
Forse non siamo di fronte ai dati di crescita elevata, che qualcuno si aspettava due anni orsono, ma questi numeri sono sufficienti per convincerci in un futuro sviluppo dell'economia digitale. Noi di Blueberrypie siamo ottimisti e crediamo nelle potenzialità di Internet.
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