E’ un mezzo di comunicazione.
E’ un mezzo d’espressione della propria personalità.
Influenza il modo di vivere collettivo.
Attiva il coinvolgimento soggettivo e sociale a livello globale.
Stimola uno spontaneo spirito cooperativo.
E’ un modello diffuso in tutti gli strati della società.
E’ il Web. E’ la Moda.
Oggi Moda e Internet sono due aspetti della stessa esigenza di espressione
sociale. La Moda, con il suo linguaggio, i suoi codici, vocaboli e segni
d’espressione, è l’estensione fisica della nostra personalità, è l’immagine più
intima della persona che si vuole presentare al mondo. Allo stesso modo, Internet è l’espressione virtuale della nostra individualità,
è un mondo in cui la possibilità di personalizzazione e di distinzione si
amplifica all’infinito.
Ogni giorno, per strada, ognuno sfila per presentare se stesso, per comunicare
qualcosa del proprio vissuto. Così, con lo stesso identico obiettivo di chi
partecipa ad una chat, si iscrive ad una community, istaura relazioni “peer to
peer” per sfruttare al meglio i vantaggi informativi e comunicazionali offerti
dalla Rete.
La Moda e Internet permettono ad ogni individuo di entrare in contatto e
dialogare con altri membri della comunità, di sviluppare e realizzare un
primitivo bisogno di socialità e d’appartenenza.La Moda, come Internet, ha creato un suo spazio inter(nazionale, razziale,
classista, culturale) e permette al singolo di sperimentare la comunicazione che
più si confà alle proprie esigenze.
Entrambi sono la rappresentazione del sociale, dell’insieme del sapere e
dell’idea che si ha di questo. Da fruitore del sapere, con la Moda e con
Internet, la società diventa produttore di sapere che si propaga face-to-face,
pc a pc, attraverso una comunicazione creativa e “generosa”.
Internet è un’enorme enciclopedia scritta dagli utenti che vi navigano, è
un’intelligenza collettiva che da libero sfogo a ragionamenti comuni e
riflessioni corali mai verificatesi prima d’ora, e soprattutto a tale ritmo:
attraverso la Moda ognuno può esprimere creatività, gusto e genialità.
Attraverso Internet è possibile mettere alla prova queste facoltà mostrandosi e
sottoponendosi al “giudizio” di un pubblico globale.
Un'analisi preliminare
Nel Fashion System, i pionieri del Web sono state le aziende del settore
Abbigliamento e Tessile, subito seguite da alcuni stilisti che hanno saputo
adattare il loro messaggio all’universo Internet.
Interessante esempio è il sito di Moschino,
in rete dal 1999, il quale ripropone lo stile della maison: ironico, fantasioso
e un po’ irriverente. Tutto in bianco e nero, una pallina bianca in movimento e
un vortice di lettere che si creano e si disperdono sfiorandole con il puntatore
sono gli elementi base dell’interfaccia grafica, fedele al concetto di corporate
image già proposto dall’azienda mediante i tradizionali strumenti di
advertising.
Il sito (in questo mese chiuso per “lavori in corso”) è stato
curato dalla Inlook di Parigi -fondata da David Passegant e dalla grafica Moetu
Battle-. Moschino.it è una rivisitazione delle campagne pubblicitarie studiate
dall’agenzia Publicisetnuos, in cui alla parola “Fashion” è stata sostituita
“Internet”. Così si apre il sito: “Are you ready to donate your body to
Fashion/Internet?”. Le foto delle campagne sono inserite in una striscia
interattiva: clickando sulla foto, arriva la frase in “viva voce”.
Questo
Website dimostra quanto comunicazione online e off line si integrino e si
completino vicendevolmente, andando a rafforzare l’immagine complessiva
dell’azienda. Dopo i primi entusiasmi nati intorno all’e-commerce e poi finiti in clamorosi
fallimenti come quello di Boo.com, l’attenzione a non danneggiare l’immagine
prestigiosa della griffe vendendo online e il problema di non “pestare i piedi”
ai tradizionali canali di distribuzione (famoso è il caso di Levi’s, costretta a
rinunciare al progetto di e-commerce dopo la causa legale intentata dai propri
distributori) hanno creato una sorta di stallo.
Si nota grande cautela verso lo shopping digitale. E’ evidente una netta distinzione tra siti dedicati all’e-commerce e siti di
pura informazione, pochi sono gli esempi “ibridi” rintracciabili in Rete. Ogni sito ha il suo particolare posizionamento: esistono quelli chic e costosi,
quelli economici per le famiglie, quelli famosi, quelli anonimi che vendono capi
super-scontati e quelli di sartoria, di pret-à-porter e di sportswear.
[ continua... ]
Silvia Passerino