E’ tempo dei primi bilanci per il ministro dell’innovazione tecnologica Lucio Stanca e per il comitato dei ministri per la società dell’informazione (composto da undici ministri dell’attuale governo, dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta e presieduto da Lucio Stanca).
L’obiettivo del comitato è quello di governare gli interventi di natura ITC per la modernizzazione del paese.
Il raggiungimento dell’obiettivo finale, tuttavia, necessita dell’attuazione di determinate infrastrutture abilitanti quali la larga banda ed il sistema pubblico di connettività per le pubbliche amministrazioni. E’ necessario, altresì, tener conto di diversi fattori nel processo di modernizzazione del paese: le risorse disponibili che non sempre risultano adeguate, i tempi di attuazione, la realizzabilità dei progetti, la percezione dell’opinione pubblica e la programmata riforma federalista delle istituzioni.
Una recente ricerca di datamedia (maggio/giugno 2002) effettuata su un campione di 13000 cittadini, 5000 imprese e 5000 dipendenti della PA (pubblica amministrazione) ha evidenziato che l’81% dei cittadini ha percepito un sostanziale miglioramento nell’utilizzo di tecnologie moderne nella pubblica amministrazione e che il 72.5% dei dipendenti della PA sono soddisfatti dell’informatizzazione dei servizi attuata nell’ultimo anno.
Cosa è stato fatto
Vediamo ora nel dettaglio ciò che è stato fatto. Per prima cosa si è sviluppato con le amministrazioni un piano congiunto sulla base di obiettivi quantitativi che comprendono i servizi online ai cittadini, l’efficienza della PA, la valorizzazione delle risorse umane e la trasparenza verso la cittadinanza. Per quanto riguarda la pubblica amministrazione locale il progetto è stato condiviso da tutte le regioni e province, 242 comunità montane e 3100 comuni (a copertura del 90% della popolazione). E’ stimato che il coinvolgimento di un così grande numero di enti e la possibilità di riutilizzare i risultati ottenuti comporterà un risparmio del 50% rispetto ad un approccio tradizionale non coordinato. Si è ricorso, inoltre, alla leva del cofinanziamento per i progetti più rispondenti alle linee guida prefissate utilizzando 250 milioni di EURO del fondo UMTS.
Nell’ambito del medesimo progetto è nato il portale italia.gov.it che rappresenta un nuovo modo di relazionarsi ai cittadini. Il portale consente di accedere ai servizi disponibili degli oltre 2000 siti della PA e di ottenere veloci chiarimenti da personale competente.
Per quanto concerne la carta d’identità elettronica l’Italia si pone in una posizione d’avanguardia in Europa; Francia, Spagna e Germania si stanno muovendo sul modello italiano. E’ stata avviata la fase del progetto che entro il 2003 porterà all’emissione di 1,5 milioni di carte ed entro 5-6 anni ne comporterà la diffusione a tutta la popolazione. La carta elettronica riunirà le funzioni precedentemente detenute dalla carta sanitaria, dal certificato elettorale e ovviamente della vecchia carta d’identità; potrà, inoltre memorizzare i dati biometrici e costituire una firma digitale.
Sarà emessa, nel frattempo, una carta nazionale dei servizi (con modalità di rilascio più semplici) che permetterà ai cittadini di usufruire dei servizi online.
Tutto questo incentiverà l’uso della firma digitale che darebbe valore giuridico e legale ai documenti elettronici.
Per il contenimento ed il controllo della spesa pubblica a carico delle amministrazioni è stato introdotto il progetto di eProcurement. Assieme al ministero dell’economia è stata messa a punto una piattaforma tecnologica per l’approvvigionamento dei beni e servizi che dovrebbe ridurre le spese di 3.7 miliardi di euro nel 2003.
A riguardo della banda larga è stato approntato il piano strategico per lo sviluppo e la diffusione (congiuntamente al ministero delle comunicazioni). La domanda pubblica dovrebbe fungere da motore principale per la realizzazione dell’infrastruttura, stimolando così la domanda privata.
Sono state gettate le basi, infine, di un progetto per la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni dei paesi in via di sviluppo, a tal fine sono stati presi accordi con le nazioni unite, la world bank e la interamerican bank per il finanziamento delle varie iniziative di ogni stato aderente.
Conclusioni
Inutile affermare che l’innovazione tecnologica è fondamentale per garantire lo sviluppo dell’economia attuale. I primi importanti passi sono stati fatti ma resta ancora molto da fare per raggiungere l’obiettivo di modernizzazione indispensabile per conservare o addirittura aumentare la competitività nei mercati attuali. Le autorità competenti dovranno, pertanto, saper gestire dinamicamente l’evoluzione tecnologica garantendo pronti interventi normativi atti ad incentivare lo sviluppo e l’utilizzo delle nuove tecnologie.
La nomina di un ministro con il compito di gestire l’innovazione tecnologica è già di per sé un fatto positivo; è necessario, però, che abbia la necessaria autonomia ed un adeguato margine d’azione che non potrà essere limitato da eventuali problemi di bilancio dello stato. Entrando nello specifico è innegabile che lo sviluppo e la diffusione di strumenti come la carta d’identità elettronica, la firma digitale e ancor più della banda larga comporterebbe la nascita di moltissime nuove opportunità di business: basti pensare ai vantaggi che ne trarrebbero gli operatori del commercio elettronico che, oltre a poter presentare i propri prodotti e servizi in maniera più completa utilizzando le proprietà della banda larga, beneficerebbero, con l’uso della carta d’identità elettronica e della firma digitale, di maggiore sicurezza nelle transazioni.
Non di minore importanza è il compimento del processo di informatizzazione della pubblica amministrazione che, oltre a ridurre decisamente la spesa di denaro pubblico, eviterà ai cittadini inutili perdite di tempo che potrà essere, così, investito in attività produttive. Potremmo avere, inoltre, la possibilità di accedere nel tempo di un clic ad un numero imponente di informazioni, ora celate nei cassetti dei tantissimi uffici della PA, che permetterebbero a chiunque di ottenere finanziamenti, esenzioni, ed in generale tutte quelle agevolazioni di cui ogni cittadino non usufruisce per mancanza della dovuta attività d’informazione da parte degli enti competenti.
Filippo Cadore