Grazie ai continui sviluppi tecnologici e alla diffusione di sempre piu' veloci connessioni ad Internet (come l'ADSL), si stanno diffondendo sempre piu' i cd. "reach media".
Si tratta di forme di pubblicità on line altamente multimediali con un elevato tasso d'interattività.
Le immagini che vengono trasmesse sono pressoche' sovrapponibili a quelle della televisione. In questo modo si riesce a catturare l'attenzione del navigatore molto di piu' rispetto a a quanto si farebbe con dei banner statici.
Riflettiamo su alcuni aspetti:
-per visualizzare questo tipo di messaggi spesso c'e' bisogno di una connessione ad Internet molto veloce;
-bisogna considerare con attenzione il target di riferimento dei "reach media".
Si consideri che pretendere di affidare ai "reach media" campagne pubblicitarie rivolte alla massa oggi e' tendenzialmente errato in quanto il livello di diffusione di ADSL o altri tipi di connessioni veloci non ne giustificherebbe l'utilizzo.
Il target di riferimento dovrebbe essere quello medio-alto e l'area business in cui sono piu' diffuse le connessioni ad Internet piu' veloci.
I contenuti si dovrebbero adattare di conseguenza. In questa fase, la diffusione dei "reach media" e' la dimostrazione di quanto sia importante il Content Management: senza contenuti adeguati si rischierebbe di realizzare soltanto degli spot pubblicitari senza efficacia!
A che scopo investire in tecnologia ad alto valore aggiunto per poi non ottenere risultati? Ossia, perche' mai una ditta dovrebbe far realizzare un "reach medium" per non ottenere risultati?
A prescindere da questi aspetti prettamente pubblicitari, ho avuto il piacere di verificare che i "reach media" sono utilizzati in siti web in cui si presentano delle ditte che cercano personale.
Inoltre, in quanto strumenti multimediali fortemente interattivi, potrebbero essere applicati nell'ambito di corsi on line.
Si noti che, sebbene vi sia una marcata somiglianza tra "reach media" e televisione, le due forme di comunicazione non sono sovrapponibili, in quanto i target di riferimento non sono gli stessi.
Comunque, dall'introduzione dei primi banners ad oggi, la tendenza ad avvicinarsi sempre più ad un'animazione simile a quella televisiva rimane innegabile.
Danilo Chiantia